2- Guarda il trailer del film Caterina va in città: secondo te di cosa parla il film?
3. Ora leggi la trama del film e verifica la tua ipotesi.
La famiglia Iacovoni si trasferisce a Roma dalla provincia. Giancarlo, il padre. è un insegnante di ragioneria che vuole cambiare vita, che non ha un buon rapporto con la moglie provinciale Agata e spinge la figlia Caterina a fare amicizia con le compagne di scuola più ricche e viziate. E infatti a scuola la ragazzina, molto ingenua e un po’ confusa, conosce Margherita e Daniela, la prima proveniente da una famiglia di intellettuali, la seconda figlia di un importante uomo politico…
(da www.trovacinema.repubblica.it)
4. Guarda l’inizio del film e quindi decidi se le seguenti affermazioni sono vere o false:
Vero | Falso | |
a. La famiglia Iacovoni arriva a Roma lunedì 10 novembre. | ||
b. Caterina e la sua famiglia sono partiti da Monza. | ||
c. Per arrivare a Roma hanno percorso 97 chilometri e 713 metri. | ||
d. Le cose di Roma che più hanno colpito Caterina sono quattro. |
5. Guarda un’altra volta la scena in cui la famiglia Iacovoni arriva a Roma e prova a completare il testo con le parole mancanti:
Venerdì 9 settembre 2002
Oggi ci siamo ________________ nella casa dei nonni di Roma che ___________.
Ho ______________ che dal cartello “Arrivederci” a Montalto a quello di “Benvenuti” a Roma sono _______________ 97 chilometri e 712 metri, che abbiamo ________________ in un’ora e 45 minuti, compresa una sosta pipì alla ______________________ di Arrone Ovest.
Le cose di Roma che più mi hanno per ora sono tre: una signora che faceva le parole crociate in mezzo al traffico, una suora che___________ e un tipo buffo che dirigeva il traffico come fosse una grande _______________ sinfonica.
6. Osserva le forme verbali utilizzate da Caterina: quali sono i verbi al passato prossimo? Per ogni verbo che hai sottolineato, trova l’infinito. Dopo aver trovato le forme dell'infinito, osserva i verbi ausiliari utilizzati per la formazione del passato prossimo e completa la tabella seguente.
6.1 Che tipo di verbi sono? Inserisci ciascun verbo della tabella nell’insieme più appropriato:
Gruppo 1 Salutare Invitare Sognare ………… ………… ………… | Gruppo 2 Andare Tornare Arrivare ………… ……….. ……….. |
Gruppo 3 Lavarsi Truccarsi Abbronzarsi ……………. ……………. …………….. | Gruppo 4 Camminare Viaggiare Agire ……………. ……………. ……………. |
6.2 Scegli un verbo per ciascun insieme e scrivi quattro frasi utilizzando il passato prossimo.
a. ………………………………………………………………………………………………………
b. ………………………………………………………………………………………………………
c. ………………………………………………………………………………………………………
d. ………………………………………………………………………………………………………
7. Prima rileggi il testo tratto da Caterina va in città e sottolinea i verbi all’imperfetto. Poi, rispondi alla seguente domanda: perché Caterina utilizza passato prossimo e imperfetto?
Oggi ci siamo trasferiti nella casa dei nonni di Roma che sono morti. Ho calcolato che dal cartello “Arrivederci a Montalto” a quello di “Benvenuti a Roma” sono esattamente 97 chilometri e 712 metri, che abbiamo percorso in un’ora e 45 minuti, compresa una sosta pipì alla stazione di servizio di Arrone Ovest. Le cose di Roma che più mi hanno colpito per ora sono tre: una signora che faceva le parole crociate in mezzo al traffico, una suora che fumava e un tipo buffo che dirigeva il traffico come fosse una grande orchestra sinfonica.
8. Osserva le frasi seguenti e rifletti sull’uso di passato prossimo e imperfetto:
a. Quando ero piccolo, correvo e saltavo tutto il giorno.
b. Mentre mangiavo, guardavo la televisione.
c. Stamattina non sono andato a scuola.
d. Sono nato a Palermo il 5 novembre 1981.
Ora scegli l’alternativa corretta tra passato prossimo e imperfetto:
Imperfetto | Passato prossimo | |
a. Indica un’azione passata che ha avuto una certa durata e continuità. | ||
b. Indica un’azione avvenuta in un passato vicino. | ||
c. Indica un’azione avvenuta in un passato lontano, ma i cui effetti durano ancora nel presente. | ||
d. Indica un’azione passata avvenuto contemporaneamente a un’altra e con la stessa durata. |
9. Ora proviamo a esercitarci! Completa le frasi seguenti con i verbi al passato prossimo e imperfetto:
Esempio: Dato che mi (piacere) piaceva la musica, due anni fa mia madre mi (iscrivere) ha iscritto a un corso di chitarra.
1. Sara (cominciare) …………. a studiare il francese quando (essere) ………… piccola.
2. Ieri (fare) …………… caldo, allora noi (andare) …………….. al mare.
3. Quando Carla e Alice (avere) …………. 10 anni, (abitare) …………… a Milano. Poi la loro famiglia (trasferirsi) ……………………. a Napoli.
4. Ieri, mentre io (aspettare) ……………… l’autobus, io (incontrare) ………………… una vecchia compagna di scuola.
5. Stamattina (piovere) ……………, ma Laura (uscire) ……………….. senza ombrello.
10. Adesso immagina di essere Caterina e di dover descrivere tre cose che ti hanno colpito o che ti sono capitate appena arrivato/a a Roma. Segui la traccia fornita e cerca di usare passato prossimo e imperfetto:
Che cosa ti ha colpito quando sei arrivato/a a Roma?
oppure
Che cosa ti è successo quando sei arrivato/a a Roma?
Sono arrivato/a a Roma ieri e… |
11. Ti è mai capitato di dover cambiare improvvisamente città? Quali sono state le tue prime impressioni?
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12. Leggi la storia di Carmine e poi prova a completare il testo aiutandoti con le immagini. Ricordati sempre di usare passato prossimo e imperfetto in maniera appropriata!
Mi chiamo Carmine, sono di Palermo ma vivo a Milano. Sono venuto qui per lavoro: sono stato assunto da una grande banca e il mio salario è buono.
Qui non c’è il mare: la città è fredda e poco ospitale. Ci sono persone provenienti da tutta Italia perché questo posto è pieno di uffici e di grandi negozi.
Negli ultimi mesi la mia vita è molto cambiata. Qui a Milano mi sveglio tutte le mattine molto presto: alle 5 nei giorni lavorativi perché devo arrivare in ufficio alle 8; alle 8 il sabato e la domenica perché vado a correre al parco con i miei colleghi.
La vita in questa città è frenetica: gli uffici aprono presto e sono molto efficienti; per noi impiegati la pausa pranzo dura pochissimo. Il mio capo è molto esigente e da me pretende sempre serietà e puntualità.
Qui a Milano vivo in un monolocale in periferia, perché gli affitti costano molto e non ho i soldi per una casa più grande. La mia casa è piccola ma confortevole, e l’ho decorata con qualche quadro e qualche pianta. Non è una villa, ma mi piace!
La città di sera è molto vivace, perché ci sono molti locali per andare a bere un aperitivo e molti ristoranti alla moda; ogni settimana c’è un concerto interessante e ci sono molte vie piene di negozi aperti fino a tardi.
Purtroppo però qui non mi diverto molto: non ho molti amici, perché tutte le persone che conosco sono rimaste in Sicilia. Qualche volta esco con i miei colleghi per bere una birra o andare a correre, ma mi manca molto la mia famiglia.
A Palermo era tutto diverso…